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Test per le intolleranze alimentari

L’intolleranza alimentare è considerata una reazione avversa agli alimenti che coinvolge circa il 45% della popolazione. Essa può essere causata da un difetto digestivo dovuto a carenze enzimatiche, con conseguente accumulo intestinale di macromolecole, come anche da una risposta immunitaria, con produzione d‘immunoglobuline di tipo G (IgG) verso queste macromolecole accumulate. Per questo motivo tale fenomeno può essere definito un’allergia alimentare ritardata IgG-mediata. I sintomi pertanto possono manifestarsi anche a distanza di giorni dall’ingestione di un determinato alimento, a differenza delle allergie IgE mediate che si manifestano con una risposta immediata. Le IgG specifiche legandosi all’alimento allergizzante formano immunocomplessi circolanti che riversandosi nel sistema ematico, possono raggiungere i più disparati organi e tessuti dando origine ad una grande varietà di disturbi e sintomi, alcuni dei quali molto comuni.

Disturbi correlati all’insorgenza di intolleranze alimentari

Generali Muscolo – Scheletrici Neurologici – Psicologici
  •  Sonnolenza post-prandiale
  • Stanchezza
  • Ritenzione idrica
  • Malessere generale
  • Gonfiore
  • Inappetenza
  • Aumento della sudorazione
  • Artrite
 

  • Ansia
  • Depressione
  • Cefalea
  • Emicrania
  • Disturbi dell’attenzione
  • Irritabilità
 Disturbi Dermatologici Disturbi Gastrointestinali Disturbi respiratori
  • Acne
  • Eczema
  • Psoriasi
  • Orticaria
  • Dermatiti
  • Esantemi
  • Dolori articolari
  • Dolori e tremori muscolari
  • Debolezza muscolare
  • Nausea
  • Vomito
  • Dolori addominali
  • Diarrea
  • Stipsi
  • Intestino irritabile
  • Malassorbimento
  • Eruttazioni
  • Aerofagia
  • Asma
  • Sinusite
  • Dispnea
  • Affanno
  • Rinite
  • Tosse
  • Raucedine

CLASSI DI ALIMENTI

  • Ovo-Latticini

L’esigenza di testare diversi latticini ed i suoi componenti più importanti nasce dal fatto che essere intolleranti al latte vaccino non preclude la possibilità di consumare alcuni suoi derivati o altri tipi di latte. Infatti la produzione di formaggi freschi e di yogurt avviene secondo processi differenti di fermentazione che modificano la concentrazione di caseina e sieroproteine responsabili primarie delle molteplici reazioni d’intolleranza.  In caso di intolleranza eliminare dall’alimentazione giornaliera i seguenti alimenti che possono contenere latte: latte vaccino (sia in polvere che fresco, sia scremato che intero) – burro – yogurt – lattosio – cioccolato al latte – biscotti (con latte o burro negli ingredienti) crema di pasticceria – crema di whisky – gelati – margarine (alcune contengono il latte) prodotti per l’infanzia – omogeneizzati – liofilizzati – pastine.

  • Uova

Statisticamente l’albume risulta più allergenico rispetto al tuorlo. In caso di intolleranza eliminare dall’alimentazione giornaliera i seguenti alimenti: uova – bevande a base di cacao maltato – budini/pudding – sorbetti – torte – creme di pasticceria – pastelle per fritti – gelati – meringhe – pasta all’uovo – condimenti per insalate a base di crema – cialde – liquori a base di uova – maionese miscele per prodotti da forno – vini bianchi (alcuni tipi francesi chiarificati con albume) – salsa bernese – salsa olandese – salsa tartara – dolci (con uova negli ingredienti).

I CEREALI ed i  LEGUMI

  • Frumento

Essere intolleranti al frumento non significa necessariamente soffrire di celiachia. Questa patologia infatti non viene evidenziata con i test di intolleranza alimentare, ma per essere diagnosticata necessita di esami particolari e specifici. L’intolleranza al frumento porta a dover rinunciare ai derivati del frumento. In caso di intolleranza eliminare dall’alimentazione giornaliera i seguenti alimenti: farina bianca – farina integrale – pasta – pane – pizza – crusca di grano – germe di grano – fibre di grano biscotti – crackers – fette biscottate – torte – dolci – pasticcini – crema di pasticceria – tartine – semolino pastelle fritture – alcolici tipo Whiskey – gin – birra – vodka.

  • Gliadina,Transglutaminasi

Una diagnosi sintomatologica della celiachia è difficile, perché i sintomi sono troppo simili a quelli di altre patologie, tra le quali numerose  che interessano l’intestino ma anche forme di stanchezza cronica e di depressione. Inoltre, in una percentuale non piccola dei casi, la celiachia non sviluppa alcun sintomo evidente ma comporta comunque un danneggiamento dei tessuti intestinali. Una diagnosi più precisa della malattia quindi passa principalmente per due analisi mirate. L’analisi sierologica determina il livello di anticorpi specifici antigliadina, IgA e IgG, e di anticorpi anti-transglutaminasi, nel sangue prodotti in risposta alla presenza di glutine, percepito dall’organismo come sostanza estranea e pericolosa. La presenza di elevati valori di Transglutaminasi IgG e di Gliadina IgG evidenziabili in questo test, dovrebbe essere confermata da test specifici per la malattia celiaca.

  • Grano saraceno

Si distingue dai comuni cereali per l’elevato valore biologico delle sue proteine. E’ una buona fonte di fibre e di minerali (magnesio e manganese). È privo di glutine, quindi è adatto per i soggetti celiaci. In caso di intolleranza evitare la polenta taragna, e il pane di grano saraceno.

  • Farro

Il valore nutrizionale del farro è simile alla varietà del grano tenero. Contiene particolari amminoacidi e proteine che lo distinguono dalle altre varietà di cereali. Molti soggetti intolleranti al grano tollerano bene i prodotti a base di farro. In caso di intolleranza eliminare dalla dieta minestre ai cereali e pasta di farro.

  • Avena

E’ uno dei cereali contenenti più proteine (fino al 17%) e meno carboidrati, ed è quello che contiene più grassi in assoluto. Se a questo aggiungiamo l’11% di fibre, otteniamo uno dei cereali con il più basso indice glicemico, che lo rende particolarmente adatto per i diabetici. È ricco di potassio e di vitamine del gruppo B. In caso di intolleranza eliminare fiocchi d’avena e muesli.

  • Orzo

Si distingue dagli altri cereali per il notevole contenuto di fibre, soprattutto solubili. Insieme all’avena è il cereale con il più basso indice glicemico. L’orzo si gonfia moltissimo durante la cottura: questa caratteristica, unita alla notevole quantità di fibre, consente di preparare zuppe e minestre sazianti e ipocaloriche. In caso di intolleranza eliminare dalla dieta farina d’orzo, pane misto (grano-orzo), caffè d’orzo,Irish Whiskey e Scotch Wiskey.

  • Segale

L’uso frequente di questo cereale é raccomandabile a chi soffre di stipsi, data l’alta percentuale di fibre in esso contenute. E’ ricco di fosforo e proteine. In caso di intolleranza eliminare alimenti costituiti da farina di segale, liquori (Gin).

  • Mais

Il mais é un cereale relativamente povero; le sue proteine sono di valore biologico inferiore a quelle degli altri cereali. Consumato sotto forma di farina (polenta), quindi decorticato, viene privato di importanti fattori nutrizionali. Il mais é un cereale naturalmente privo di glutine e quindi adatto allo svezzamento dei bambini ed all’alimentazione di soggetti celiaci. In caso di intolleranza eliminare dalla dieta alimenti a base di farina di mais quali biscotti, pasta, polenta, pop-corn, Bourbon Whiskey, Whiskey americano e Gin.

  • Riso

E’  uno dei cereali più ricchi di amidi  e poveri di proteine . Non contiene glutine. Il contenuto di lipidi è molto basso, come quello di vitamine e di sali minerali. Il riso integrale si compone di diversi strati, ricchi di elementi fondamentali: vitamine, sali minerali, oligoelementi. Tali sostanze sono quasi totalmente assenti nel riso raffinato causa i processi di lavorazione; esso é costituito quasi esclusivamente da amido. In caso di intolleranza eliminare dalla dieta riso, pasta di riso, latte di riso.

  • Amaranto

Pur essendo considerato, in alcuni paesi , alla stregua di un ortaggio, l’amaranto viene anche utilizzato sotto forma di farina. Non è quindi da considerarsi, insieme al grano saraceno e alla quinoa un “vero e proprio” cereale. L’amaranto è ricco di proteine le quali hanno un elevato valore biologico poiché, al contrario degli altri cereali, contengono quasi il doppio di lisina, amminoacido essenziale. Rappresenta inoltre una buona fonte di fibre. L’assenza di glutine lo rende adatto all’ alimentazione di chi soffre di morbo celiaco e dei bambini . In caso di intolleranza eliminare pane di amaranto e zuppe di cereali o legumi dove può essere contenuto.

  • Quinoa

La quinoa rappresenta una buona fonte di fosforo, potassio e manganese. La quinoa è priva di glutine.

  • Miglio

Ha una composizione simile al frumento, ma non contiene glutine. È l’unico cereale con un effetto alcalinizzante. E’ indicato per chi soffre di acidità di stomaco. In caso di intolleranza eliminare dalla dieta torte dolci e salate, sformati, biscotti, minestre di cereali.

  • Soia

E’ uno dei legumi più ricco in proteine, ma contiene anche parecchi grassi e carboidrati. La soia e la lecitina che se ne estrae vengono usate come antiossidanti, emulsionanti e amalgamanti (sigla E 322). In caso di intolleranza eliminare dalla dieta i seguenti alimenti : addensanti – emulsionanti che contengono proteine della soia – farina di soia – pane di soia gomma arabica – granella di soia – lecitina di soia – olio di soia – formaggio di soia – tofu – germogli di soia – biscotti – dessert – gelati e torte a base di soia – cucina cinese – salsa di soia – margarina – cioccolato.

I LIEVITI

Il Test Microarray Food IgG  valuta l’intolleranza a due diversi tipi di lievito: il lievito del pane  e lievito di birra. Il lievito del pane è il lievito utilizzato dai fornai. Il lievito di birra è invece utilizzato in casa e in pizzeria. Viene inoltre utilizzato come elemento fermentante in numerose bevande. Statisticamente i lieviti naturali e di birra sono quelli più allergenici e agiscono provocando gonfiore addominale. In caso di intolleranza eliminare dalla dieta i seguenti alimenti: pane – pizza – torte – formaggi fermentati – salse varie – bevande fermentate (birra – vino – alcolici) dado  (sono presenti lieviti) – aceti.

 IL TEST

Il Test  Microarray Food IgG  è una prova allergometrica quantitativa, che valuta la reazione diretta tra anticorpi IgG presenti nel sangue contro 221 allergeni alimentari. Ciò consente di individuare quali sono gli alimenti che provocano l’insorgenza di intolleranze alimentari. L’analisi viene effettuata utilizzando uno scanner ad altissima risoluzione (10 micron), e con una elevatissima sensibilità.  Per una maggiore sicurezza dei risultati, gli antigeni alimentari sono analizzati in “doppio”. In tal modo l’analisi risulta efficiente ed affidabile riducendo al minimo la possibilità di ottenere risultati falsamente positivi o negativi. Il Report è suddiviso in  zone a diversa colorazione, in cui sono rappresentati  tutti gli alimenti analizzati. Gli alimenti con valori superiori al valore limite di 30 U/ml (cut-off)  si considerano positivi (non tollerati) e clinicamente rilevanti. Gli alimenti compresi  in questa zona possono dare luogo a reazioni di intolleranza anche grave, e sono da trattare secondo le indicazioni di uno specialista.

(Il range di valutazione del test e’ stato validato in accordo con i laboratori Genesis diagnostics (UK),)

Zona Interpretazione Valori espressi in U/ml
ZONA ROSSA ALIMENTO NON TOLLERATO Valori  uguali o superiori a 30 U/ml

 

ZONA GIALLA BORDERLINE Valori compresi tra 24 U/ml e 30 U/ml

 

ZONA VERDE NEGATIVO Valori compresi tra 1U/ml e 24 U/ml

 

I NOSTRI CONSIGLI

Dopo la valutazione del test da parte di un MEDICO, si consiglia di eliminare dalla dieta  gli alimenti risultati non tollerati con maggiore attenzione per gli alimenti con valori in U/ml estremamente elevati. Il regime dietetico dovrebbe essere seguito per almeno tre mesi, tempo minimo necessario per avere una sensibile disintossicazione dell’organismo. Durante questo periodo è consigliabile seguire le indicazioni dietetiche consigliate da uno Specialista in Nutrizione. La reintroduzione dei cibi deve avvenire in modo graduale e controllato. Possibilmente è meglio reintrodurre un cibo alla volta aspettando almeno cinque giorni di tempo per l’introduzione del successivo. Questo permette di monitorare l’insorgenza di  eventuali sintomi di intolleranza. Il cibo reintrodotto non deve comunque essere consumato in quantità eccessiva; il consiglio più importante infatti per non incorrere ripetutamente in disturbi connessi alle intolleranze alimentari è di seguire una dieta varia e caratterizzata dall’assunzione di cibo di qualità e di alto valore biologico. L’intolleranza alimentare, al contrario dell’allergia, grazie all’eliminazione temporanea dell’alimento incriminato tende a scomparire. In alcuni casi però questo non avviene causa deficit enzimatici permanenti acquisiti o su base genetica. Per questo motivo la reintroduzione degli alimenti è delicata e non scontata.

Risulta fondamentale e consigliato il parere del Medico, non solo nella fase di lettura e di interpretazione del test, ma anche in merito ai tempi e alle Modalità di Reintroduzione dei Cibi.

GLI ALIMENTI ANALIZZATI

OVOLATTICINI PESCE e FRUTTI DI MARE FRUTTA  AROMI SPEZIE  ORTAGGI  CEREALI
 

Albume

 

Acciuga

 

Albicocca

 

Aglio

 

Amaranto

 

Avena

A-Lactalbumina Alga espaguette Ananas Alloro Asparago Couscous
B-lactoglobulina Alga spirulina Anguria Aloe Barbabietola Crusca
Caseina Alga wakame Arancia Anice Bietola Farro
Latte di bufala Anguilla Avocado Basilico Broccolo Gliadina IgG
Latte di capra Aragosta Banana Camomilla Cappero Grano duro
Latte di mucca Aringa Ciliegia Cannella Carciofo Grano saraceno
Latte di pecora Calamaro Dattero Chiodo di garofano Carota Grano tenero
Tuorlo Cannolicchio Fico Coriandolo Cavoletto di Bruxelles Mais
CARNI Capasanta Fragola Cumino Cavolfiore Malto
Agnello Carpa Gelso Curry Cavolo Miglio
Anatra Caviale Guava Dragoncello Cece Orzo
Bue Cozze Kiwi Finochietto selvatico Cetriolo Polenta
Capretto Gambero Lampone Ginko biloba Cicoria Quinoa
Cavallo Granchio Lime Ginseng Cima di rapa Riso
Cervo Lampuga Limone Liquirizia Cipolla Segale
Cinghiale Luccio Litchi Luppolo Crescione Semi di lino
Coniglio Lumaca di mare Mandarino Menta Fagiolino Tranglutaminasi  IgG
Maiale Merluzzo Mango Menta piperita Fagiolo bianco ALTRO
Manzo Nasello Mela Noce moscata Fagiolo rosso Agar Agar
Pernice Ostrica Melograno Origano / Maggiorana Fava Cacao
Pollo Patella Melone Ortica Finocchio Caffè
Quaglia Pesce Persico Mirtillo Pepe di Cayenna Lattuga Carrubba
Struzzo Pescespada Mirtillo rosso Pepe nero / bianco Lenticchia Castagna
Tacchino Platessa Mora Peperoncino Melanzana Colza
Vitello Polipo Oliva Prezzemolo Patata Funghi
FRUTTA SECCA Rana pescatrice Papaya Rosmarino Patata dolce Lievito di birra
Anacardo Rombo Pera Salvia Peperone Lievito di pane
Arachide Salmone Pesca Semi di mostarda Pisello Miele
Mandorla Sardina Pesc noce Timo Porro Semi di cola
Nocciola Seppia Pomodoro Vaniglia Radicchio Semi di girasole
Noce Sgombro Pompelmo Zafferano Ravanello Semi di sesamo
Noce brasiliana Sogliola Prugna Zenzero Rucola Tapioca
Noce di cocco Spigola Rabarbaro Scalogno Tè nero
Noce di Macadamia Stoccafisso Ribes nero Sedano Tè verde
Pinolo Tonno Ribes rosso Soia Zucchero di canna
Pistacchio Trota Uva Spinaci
Zigolo dolce Vongola Uva passa Yucca
Vongola Verace Zucca rossa
Zucchina

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