ecografia

Ecografia, Color Doppler e Power Angio

L’ecografia è un esame strumentale che, utilizzando gli ultrasuoni, realizza immagini degli organi interni e dei vari distretti corporei.

Essendo un esame semplice ed innocuo per il paziente costituisce sempre più spesso, insieme alla visita clinica, l’approccio iniziale alla maggior parte delle patologie.

L’ecodoppler, fornisce informazione sul flusso sanguigno all’interno delle arterie e delle vene, consentendo di studiare meglio le patologie vascolari.

Il power angio, che rappresenta lo sviluppo più recente della tecnica color-doppler, permette di meglio caratterizzare la distribuzione e la morfologia della vascolarizzazione normale e patologica.

Addome completo

L’esame deve essere eseguito a digiuno (da almeno 8 ore) e a vescica piena (urinare, quindi assumere 1/5 litro d’acqua, non gassata, un’ora prima dell’indagine e non urinare, fino all’esecuzione dell’esame).

L’indagine consiste in una dettagliata valutazione ecografica, dell’addome superiore: fegato vie biliari e colecisti; reni e vie urinarie, pancreas e milza. Dell’addome inferiore: vescica; vescicole seminali e prostata nell’uomo; utero ed ovaie nella donna. Viene inoltre esaminato il decorso ed il calibro dell’aorta addominale e l’eventuale presenza di linfoadenomegalie, lungo il decorso dei grossi vasi.

In caso di ecografia in età pediatrica e neonatale la preparazione va rapportata alle capacità del piccolo paziente.

Addome Superiore

L’esecuzione dell’esame richiede solo il digiuno da almeno 8 ore (vedi addome completo).

Addome Inferiore

Per la corretta esecuzione dell’indagine è necessaria solo la distensione della vescica: urinare, quindi assume 1/5 litro d’acqua o altra bevanda non gasata (the, succo di frutta), un’ora prima dell’esame e non urinare fino al momento dell’esecuzione dell’indagine (vedi addome completo).

Reni, vie urinarie e vescica

Per l’esecuzione dell’indagine è necessaria solo la distensione della vescica: urinare, quindi assume 1/5-1 litro d’acqua o altra bevanda non gasata (the, succo di frutta) un’ora prima dell’esame e non urina fino al momento dell’esecuzione dell’indagine.

Si consiglia comunque un pasto leggero, se l’esame è eseguito dopo il pranzo o la cena.

In caso di ecografia in età pediatrica e neonatale la preparazione va rapportata alle capacità del piccolo paziente.

 

Prostata e vescicole seminali

Per l’esecuzione dell’esame, è necessaria solo la distensione della vescica: urinare, quindi assumere 1/5 litro d’acqua o altra bevanda non gasata (the, succo di frutta), un’ora prima dell’esame e non urinare fino al momento dell’esecuzione dell’indagine.

Vengo valutate le dimensioni e l’ecostruttura delle vescicale seminale e della prostata.

Viene inoltre esaminata la vescica prima e dopo minzione per valutare l’eventuale residuo postminzionale.

 

Scrotale o testicolare

L’esame non necessita di alcuna preparazione.

Viene esaminata la borsa scrotale, quindi le dimensioni e l’ecostruttura dei testicoli (didimi ed epididimi).

Viene inoltre eseguita valutazione eco-color-doppler della vascolarizzazione dei testicoli e del plesso venoso peritesticolare (plesso pampiniforme) con stadiazione dell’eventuale varicocele.

 

Utero ed ovaie

E’ necessaria solo la distensione della vescica: urinare, quindi assume 1/5-1 litro d’acqua o altra bevanda non gasata (the, succo di frutta), un’ora prima dell’esame e non urinare fino al momento dell’esecuzione dell’indagine.

In caso di ecografia in età pediatrica, la preparazione va rapportata alle capacità della piccola paziente.

 

Articolare e muscolo tendineo

L’esame non richiede nessuna preparazione.

Possono essere esaminati la spalla con la cuffia dei rotatori, il ginocchio con relativo cavo popliteo, la caviglia, il gomito, il polso e la mano.

 

Tiroide, mammella, pene, ghiandole salivari, cute e sottocute

L’esame non richiede alcuna preparazione.

ECOGRAFIA PEDIATRICA.

I motivi principali del successo dell’utilizzo dell’ecografia in campo pediatrico e neonatale sono : l’affidabilità della metodica, la maneggevolezza, il basso costo ed in particolare l’assoluta innocuità degli ultrasuoni. Per tale motivo l’ecografia rappresenta la metodica di prima istanza per diverse problematiche diagnostiche pediatriche, mentre, per altre condizioni patologiche, costituisce l’indagine di scelta. Rappresenta infatti l’unica indagine incruenta per lo studio lo studio del cervello del neonato ed inoltre permette indagini di screening in passato sconsigliate, per la necessità di dover utilizzare radiazioni ionizzanti, come nel caso dell’anca neonata.

Altro notevole successo dell’ecografia, si è avuto nella diagnosi di alcune patologie  del tubo digerente, in età pediatrica, che dapprima potevono essere diagnosticate solo con l’utilizzo di indagini radiologiche con mezzo di contrasto o esami endoscopici (reflusso gastro-esofago, acalasia, stenosi ipertrofica del piloro)

– Ecografia cerebrale

Consiste nello studio dell’encefalo attraverso fisiologiche lacune della teca cranica, dette “fontanelle”, presenti nel primo anno di vita. In particolare si utilizza la fontanella cranica anteriore o bregmatica, pervia fino a 15-18 mesi con ampiezza molto variabile da soggetto a soggetto.

Principali indicazioni:  neonati pretermine o sottopeso e in tutti i casi di sofferenza perinatale,

che facilmente possono avere ischemie o emorragie, periventricolari;

sospetto clinico di malformazioni cerebrali;

sospetto di patologie infettive prenatali (toxoplasmosi, citomegalovirus,rosolia…)

L’indagine viene eseguita con il piccolo paziente posizionato sul lettino paziente o può anche essere tenuto in braccio.

Non richiede alcuna preparazione né sedazione del paziente, come avviene negli esami

di tomografia computerizzata a raggi X (TC) o di risonanza magnetica (RM). Rispetto a queste ultime indagini, l’ecografia dà notizie diagnostiche simili, ma ha il vantaggio di non avere nessun rischio biologico, utilizzando ultrasuoni e non radiazioni ionizzanti ed inoltre non necessità di procedure anestetiche (*).

Indispensabile per l’esecuzione dell’indagine, oltre all’utilizzo di ecografi ad alta definizione con focalizzazione dinamica, è l’utilizzo di sonde ecografiche con determinate caratteristiche.

La sonda deve essere leggera, di ridotte dimensioni con supeficie d’appoggio non superiore a 3 cm.

Deve quindi facilmente adattarsi alla superficie d’appoggio (fontanella) e deve permettere al fascio di ultrasuoni di penetrare attraverso la piccola lacuna ossea, per poi allargarsi in profondità. Per includere nel campo di vista le porzioni encefaliche periferiche, coperte dal tavolato osseo.

La sonda ideale è la microconvex  con  frequenza da  5 ad 8 Mhz. circa, di cui l’ecografo in nostra dotazione è fornito. Tale tipo di sonda è inoltre ottimale in generale, anche per lo studio dell’addome dei neonati e dei bambini nei primi anni di vita.

– Ecografia Anche

L’esame consiste nell’esplorazione ecografica delle articolazione coxofemorali, per valutare la giusta posizione della testa del femore all’ interno della sua cavità acetabolare.

La sua indicazione principale è la prevenzione della displasia dell’anca (D.C.A.), che si può istaurare per un anomalo sviluppo delle componenti articolari.

I principali fattori di rischio della D.A.C. sono: primogenituria; presentazione podalica; familiarità; rottura prematura delle membrane; oligoidramnios (poco liquido amniotico); postmaturità; elevato peso alla nascita; sesso femminile.

L’esame viene eseguito con il bambino posizionato sul lettino, tenuto dai genitori in decubito laterale con l’arto da esaminare in flessione.

Non richiede alcuna preparazione(*).

In questo tipo di esame è indispensabile l’utilizzo di un sonda lineare ad alta frequenza (12-13 Mhz) e del programma di misurazione degli angoli alfa e beta, ormai presente in tutti gli ecografi di ultima generazione.

Stadiazione dell’anca secondo la classifica di Graf.

– Ecografia giunzione gastro-esofagea.

Nei bambini è possibile l’esplorazione ecografica del III inferiore dell’esofago e valutarne la lunghezza e lo spessore delle pareti. Inoltre in real time, durante la deglutizione è possibile valutare la continenza del cardias, valvola posta tra esofago e stomaco, che impedisce la risalita del contenuto gastrico nell’esofago (reflusso).

Indicazioni: reflusso gastro esofageo ; acalasia ; atresia esofagea.

In questi casi comunque la pH metria e l’esofagogastroscopia, sono indagini più sensibili e con maggiore specificità, anche se invasive per il piccolo paziente (utilizzo di sondini o sonde endoesofagee).

L’indagine ecografica è al solito innocua, non richiede l’utilizzo di mezzi di contrasto, come il bario nell’indagine radiologica, ma un fisiologico pasto liquido (latte, succo di frutta, yogurt o anche della semplice acqua).

L’indagine ecografica viene seguita con il bambino sul lettino, in decubito supino o laterale, dopo un pasto liquido o semiliquido. In alcuni casi l’esame può richiedere il controllo anche durante la deglutizione, per cui è necessario portare del latte o altro.

L’ideale per questo tipo di indagine è avere a disposizione una sonda microconcex, con frequenza da  5-8 Mhz. Circa.

– Ecografia giunzione gastro-duodenale.

Altro notevole successo dell’ecografia sì è avuta nella diagnosi della “stenosi ipertrofica del piloro” (S.I.P.), dapprima di esclusiva pertinenza radiologica.

Il canale pilorico è un breve tratto del tubo digerente, posto tra lo stomaco e duodeno, che regola lo svuotamento dello stomaco. In condizioni normali questo piccolo canale non è ben visibile all’indagine ecografica. Per cause ancora non ben conosciute la parete muscolare del canale pilorico, tra la 3° e la 10° settimana di vita, si può ipertofizzare, aumento di spessore e di lunghezza, tanto da assumere l’aspetto di una piccola pseudomassa a forma di oliva,  diventando visibile all’indagine ecografica.

La ricerca “dell’oliva pilorica”, non è comunque sempre facile, perché viene nascosta dallo stomaco occluso e pertanto iperdisteso.  Inoltre i movimenti del piloro durante la respirazione o durante il pianto del piccolo paziente, nonché un eccessivo meteorismo intestinale, possono complicare l’esecuzione dell’esame. L’indagine pertanto è “operatore dipendente”, cioè richiede una buona esperenzia da parte del medico che conduce l’esame.

Il sintomo clinico tipico della SIP è il vomito alimentare, dapprima sporadico, poi dopo ad ogni poppata, per diventare improvviso cosi detto a “getto” o  “esplosivo”.

L’indagine non richiede alcuna preparazione (*).

Si esegue con il bambino disteso, esaminandolo in varie posizione. Nei casi dubbi, può essere utile l’esecuzione di una prova funzionale, facendo assumere al bambino minime quantità di acqua, se le condizioni lo permettono, in modo da stimolare il transito pilorico, che in caso di SIP, non avviene.

L’indagine ecografica inoltre, può essere utile per ricontrollare il bambino dopo l’intervento di pilorotomia, nei casi in cui la sintomatologia non tende ad attenuarsi.

(*) E’ consigliabile comunque per avere il bambino rilassato e tranquillo, durante tutte le indagini ecografiche, eseguire l’esame quando possibile dopo la poppata. Si consiglia inoltre di portare il ciuccio o altro, che possa distrare il piccolo paziente.

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Dr. Giuseppe Mantineo

Ecografista

Specialista in Radiodiagnostica, Giá responsabile della diagnosi ecografica presso Ospedale Piemonte Messina.

Dr. Mantineo

Specialista in Radiodiagnostica

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